lunedì 16 maggio 2016

La Bufala del "Pane nero"

Ormai l'argomento è sulla bocca di tutti: "Pane nero"Sì? o "Pane nero" No? Ha davvero effetti positivi sulla salute?Può avere effetti negativi? 

Il primo punto da chiarire è che non si può produrre un prodotto con l'indicazione "Pane al carbone vegetale" poichè non è più pane quel prodotto da forno nel quale viene inserito il colorante  E153. Davide Trombini, Presidente di Assopanificatori Confesercenti afferma che:

“Non si può e non si deve chiamare pane. Questo deve essere chiaro al consumatore”.

 E tiene a precisare che “pane” può essere chiamato solo quel prodotto che si ottiene dall'impasto di farina, sale, acqua, olio d’oliva o in sostituzione di quest’ultimo, strutto.Quindi il cosiddetto pane al carbone vegetale non può esser considerato pane ma deve essere considerato un prodotto da forno "fine"(categoria che include prodotti sia dolci che salati come fette biscottate e crackers come precisato dal Ministero della Salute con la nota 1307 del 20 gennaio 2014.)

Che cos'è il colorante E153? non è altro che il carbone vegetale (o carbone attivo), un prodotto della combustione di alcuni tipi di legno già ampiamente utilizzato a scopo medico. La porosità che lo caratterizza permetterebbe infatti di assorbire i gas presenti nell'apparato digerente, riducendo fastidiosi gonfiori,
Il Carbone Attivo può essere utilizzato impiegato negli alimenti? 
Il carbone vegetale/attivo è una sostanza polivalente, che nei prodotti alimentari può essere impiegata, fra l’altro, come colorante (E153) e/o come sostanza con una specifica indicazione sugli effetti benefici sulla salute dei consumatori.Il suo utilizzo viene regolamentato in base allo scopo per il quale viene utilizzato.
Quali effetti può avere il colorante E153 sulla nostra salute? Il carbone attivo contribuisce la riduzione dell’eccessiva flatulenza post-prandiale. Questa indicazione può essere impiegata solo per un alimento che contiene 1 g di carbone attivo per porzione quantificata inoltre l’effetto benefico si ottiene  solo con l’assunzione di 1g almeno 30 minuti prima del pasto e di 1g subito dopo il pasto.Il carbone attivo inoltre è sconsigliabile per chi soffre di stitichezza, per chi assume altri farmaci durante la giornata (perchè potrebbe interferire con l'assorbimento) e in presenza di disturbi intestinali di gravità non accertata.
Il colorante E153 ha azione cancerogena?Al contrario di quanto suggerito dalla FDA, non esiste alcuna prova di una presunta azione cancerogena del carbone attivo, sia come farmaco, che come integratore da banco, o come colorante (E153).

Il ministero della salute riguardo questa faccenda (nella nota 47415 del 22 dicembre 2015) si è così espresso:

-E' ammissibile la produzione di un "prodotto della panetteria fine" denominato come tale, che aggiunga agli ingredienti base (acqua, lievito e farina), tra gli altri, anche il carbone vegetale come additivo colorante e nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea in materia (Reg. CE 1333/08 All. II Parte E)

-Non è ammissibile denominare come "pane" il prodotto di cui al punto 1, né fare riferimento al "pane" nella etichettatura, presentazione e pubblicità dello stesso, tanto nel caso in cui trattasi di prodotto preconfezionato quanto nel caso di prodotti sfusi (Articolo 18, Legge 580/67)

-Non è ammissibile aggiungere nella etichettatura, presentazione o pubblicità del prodotto di cui al punto 1 alcuna informazione che faccia riferimento agli effetti benefici del carbone vegetale per l'organismo umano, stante il chiaro impiego dello stesso esclusivamente quale additivo colorante.

Per concludere quindi:Perché possa fare bene alla salute il carbone vegetale deve essere utilizzato con criterio e secondo una posologia ben definita e i diversi prodotti attualmente in commercio potrebbero non rispondere ai requisiti necessari perché ciò possa avvenire.L’impiego del carbone attivo come ingrediente per finalità “fisiologiche”, ad oggi, non è ammesso in alimenti diversi dagli integratori alimentari.

Naturalmente devono guidarci sempre il buon senso e la prudenza: l’uso quotidiano di integratori deve essere sempre limitato nel tempo, e fondato solo sul consiglio puntuale del medico.

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